Una serata che sicuramente sarà da ricordare, quella organizzata dal CRA Lombardia che ha avuto il piacere di ospitare l’arbitro internazionale argentino Néstor Pitana, il quale ha diretto l’ultima finale del campionato mondiale di Russia 2018 ed il nostro internazionale Gianluca Rocchi, anch’esso protagonista durante lo stesso mondiale.
Nel bellissimo Auditorium presso la sede del Comitato Regionale LND e del CRA stesso, tutti i Presidenti delle 25 sezioni della Lombardia con molti arbitri appartenenti alle categorie regionali e nazionali, hanno avuto l’opportunità di ascoltare due dei più importanti arbitri in attività a livello internazionale, che hanno saputo trasmettere la loro esperienza vissuta all’ultimo mondiale.
Presenti in sala il Presidente della Lega Nazionale Dilettanti della Lombardia – Giuseppe Baretti e tutta la commissione regionale, presieduta da Alessandro Pizzi, oltre ad Alberto Zaroli, componente del Comitato Nazionale e Renato Faverani, componente Can Pro. A moderare gli interventi il coordinatore area Nord per La Rivista L’Arbitro, Federico Marchi.
Néstor Pitana, era già presente a Milano da qualche giorno avendo ritirato il premio “Giulio Campanati”, intitolato ad uno dei protagonisti della storia dell’AIA e della Sezione di Milano, perché non si può dimenticare il suo contributo fornito sul campo e successivamente a livello dirigenziale. Sono tanti i motivi che hanno spinto Néstor Pitana ad intraprendere la carriera di arbitro, che lo ha portato a dirigere la finale di un campionato mondiale. Sicuramente la passione per il calcio e le emozioni che questo sport ti fa vivere. In particolare Pitana ha sottolineato il concetto di team arbitrale: “sono arrivato fino in fondo al mondiale, coronando il mio sogno, perché avevo due grandi assistenti al mio fianco. Il ruolo che ricopre l’arbitro centrale è molto importante, perché è colui che pianifica e coordina il team, ma non si può pretendere oggi di ottenere grandi soddisfazioni se non con un’attenta preparazione alla gara che si andrà a dirigere”.
Tanti sono stati gli interventi e le domande della platea per i due graditissimi ospiti, i quali hanno saputo con umiltà rispondere e trasferire la loro esperienza vissuta durante il mondiale di Russia 2018.
Una grande soddisfazione ed una bellissima esperienza in cui per la prima volta ho avuto tanti tifosi non arbitri, sono molto contento di quello che abbiamo fatto in campo perché è stato fatto bene e la convocazione al prossimo mondiale per Club è una conferma, oltre che un regalo inaspettato, ha affermato Gianluca Rocchi. Il problema non è mai quando un arbitro non fa qualcosa, perché lo fa qualcun’altro che lo merita più di te. Il problema nasce quando tu non fai qualcosa, e lo fa qualcun altro che per te non lo merita ha detto Rocchi evidenziando il grande merito del collega argentino che ha raggiunto il più importante traguardo che un arbitro possa avere durante la sua carriera: la finale di un mondiale.
Informarsi sulle caratteristiche delle squadre che si andranno ad arbitrare, oltre che sui calciatori che potrebbero creare potenziali difficoltà, sono sicuramente le armi vincenti per ottenere grandi successi e prestazioni arbitrali sempre più convincenti.
Alberto Zaroli ha ricordato alla platea l’orgoglio di essere Arbitri e l’importanza di esserlo non soltanto nell’associazione, ma anche nella vita quotidiana, per far conoscere al mondo che ci circonda quelle che sono le nostre attività. Fare l’arbitro è essere capaci di comunicare, assumersi delle responsabilità e gestire le situazioni che si presentano.
Renato Faverani componente Can PRO ed anch’esso protagonista dell’esperienza mondiale vissuta in Brasile nel 2014, ha voluto incoraggiare tutti i presenti a lavorare giorno dopo giorno con umiltà per poter arrivare ai massimi livelli.
Al termine della serata, prima della chiusura ufficiale da parte del Presidente Alessandro Pizzi, i due ospiti hanno salutato la platea rilasciando numerosi autografi, nel ricordo di una serata da “FISCHI MONDIALI”.